La casa dai vetri verdi by Kate Milford

La casa dai vetri verdi by Kate Milford

autore:Kate Milford [Milford, Kate]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani Editore
pubblicato: 2023-12-07T09:59:58+00:00


NOVE

Il racconto della lontra e dell’occhio

«Oh, cavoli» disse Milo, guardando la casa, che all’improvviso era diventata niente più che una macchia grigia.

«Accidenti» sospirò il signor Pine. «Cioè, avevo pensato che questo potesse succedere, ma speravo che… Brandon, ti va di darmi una mano con il generatore? E tu, Fenster, per favore vai con Milo ad aiutare Nora ad accendere qualche candela in giro per la casa. Sono sicuro che ci saranno un paio di ospiti che staranno dando fuori di matto».

Almeno un paio. La signora Hereward e il dottor Gowervine di sicuro erano andati nel panico in modo molto rumoroso, garantito. Milo non aspettò neanche la risposta di Fenster, e si diresse il più in fretta possibile verso casa.

Udì le urla prima ancora di arrivare alle scale del portico (e per fortuna si ricordò, proprio all’ultimo momento, che non era il caso di salire due gradini alla volta, visto il ghiaccio). Poi aprì la porta, ed entrò nell’inferno.

«Sono io!» urlò, per cercare di sovrastare il maelstrom di grida. Dopo essere rimasto in ascolto per qualche secondo, si rese conto che a urlare era il solito irascibile duo, con la signora Caraway e Lizzie che urlavano ancora più forte per cercare di calmarli. I quattro erano in mezzo al salotto, dove l’unica luce rimasta, quella del fuoco nel camino, faceva sembrare mostruosi i loro volti. Il signor Vinge non si vedeva da nessuna parte. Georgie probabilmente era ancora di sopra, e sembrava che anche Clem e Owen avessero lasciato il pianterreno.

La signora Pine apparve alla luce di una candela alle spalle di Milo, ed era furiosa. «Quando questa baraonda si calmerà, bisogna che io ti faccia un bel discorsetto, e sarà una sgridata con tutti i crismi, perché sono molto, molto arrabbiata con te. Ma sei matto a sparire così in una notte del genere?» disse, trattenendo a stento la rabbia. «Comunque, questo per il momento dovrà aspettare». Piazzò in mano a Milo un lungo accendino da barbecue, del tipo che funziona schiacciando un grilletto. «Vedi di accendere un po’ di candele. E…» Guardò alle spalle di Milo. «Ma quello non sarà mica Fenster?»

Fenster si tolse il cappello. «Sissignora. Ma incognito». E strizzò l’occhio in modo esagerato alla signora Pine. «Adesso umile giardiniere del monastero, io».

Lei batté le palpebre, poi sospirò. «Mi spiegherai meglio più tardi. Milo, tuo padre dov’è?»

«È andato ad avviare il generatore». Le fece cenno di avvicinarsi e le disse, a voce bassa: «C’è Brandon Levi con lui».

«Anche lui, incognito» aggiunse Fenster con un sussurro, intrufolandosi tra di loro.

«Le candele» ordinò la signora Pine a denti stretti. «Immediatamente, così forse quei due la smetteranno di pensare che la fine del mondo è vicina, solo perché è andata via la luce. Io scendo in cantina a cercare le lanterne. Anzi, Fenster, mi dai una mano tu? Anche perché devo dirti di una storia che ho raccontato a tutti, e che ti riguarda» aggiunse, mentre si avviavano alla porta della cantina, cui si accedeva dalla cucina.

Milo andò dritto filato verso le candele che sua madre aveva sistemato ad arte nel mezzo del tavolo da pranzo, qualche ora prima.



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